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DUE CARABINIERI CONDANNATI A QUATTRO E TRE ANNI E AL LICENZIAMENTO IMMEDIATO

Sette
anni e otto mesi complessivi di reclusione (quattro anni e un mese un militare
e 3 anni e 7 il secondo), interdizione perpetua dai pubblici uffici e
licenziamento immediato dall’Arma: è questa la condanna inflitta dai giudici
a due carabinieri di Mantova finiti a processo con l’accusa di violenza
sessuale, peculato e concussione nei confronti di due trans, uno dei quali si è
anche costituito parte civile chiedendo un risarcimento del danno di
cinquantamila euro e una provvisionale immediatamente esecutiva di diecimila
euro.

I due
militari sono stati assolti dalla violenza sessuale e dal peculato, ma la
stangata è arrivata dall’articolo 319 quater del codice penale, vale a dire
l’induzione indebita a dare o promettere utilità. Si riferisce al reato che il
pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio commette, “abusando
della sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a promettere
indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità». Reato che è punito
con la reclusione da tre a otto anni.

Il
pubblico ministero al termine della sua requisitoria, ha chiesto una pena
complessiva di quattordici anni e sei mesi di reclusione. La difesa ha
sostenuto la tesi del complotto.

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