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DOSSIER “SBIRRI PIKKIATI”: OLTRE 2MILA TRA POLIZIOTTI, CARABINIERI E VIGILI URBANI AGGREDITI NEL 2014. UN AGGRESSORE SU 5 È ARMATO

Oltre 2mila tra poliziotti e
carabinieri sono finiti in ospedale, nel corso del 2014, per lesioni derivate
da aggressioni subite durante i controlli effettuati su strada. Sono le cifre
dell’osservatorio “Sbirri pikkiati” dell’Asaps, Associazione
sostenitori e amici della polizia stradale.

Secondo il dossier, ogni quattro
ore almeno un operatore tra poliziotti, carabinieri, agenti di polizia
municipale, appartenenti ad altre forze di polizia o pubblici ufficiali in
genere, è costretto a ricorrere a cure ospedaliere, spesso con pesanti
conseguenze invalidanti, sia fisiche che psicologiche.
Le 2.266 aggressioni, – registrate
dall’Asaps nel corso dell’ultimo anno e riferite ai controlli effettuati dalle
forze di polizia su strada, con esclusione, quindi, di tutto ciò che riguarda
la gestione dell’ordine pubblico – evidenziano un leggero calo rispetto alle
2.286 dell’anno precedente e le 2.290 del 2012. In 490 casi, pari al 21,6% del
totale, spiega Asaps, l’a ggressore ha fatto uso di armi come bastoni, coltelli
o crick, mentre in molti casi è stata utilizzata la stessa vettura per
travolgere il poliziotto: dato in linea con quello del 2013 e del 2012, quando
un’arma era stata usata rispettivamente nel 24,7% e nel 22,6% dei casi.
Secondo i dati resi noti dalla
associazione
, ad essere colpiti maggiormente sono i
Carabinieri, con il 48,9% delle aggressioni a loro carico, seguiti dagli agenti
della Polizia di Stato con il 33,3%, la polizia locale con il 10,9% e gli altri
corpi con il 9,3%. L’unico dato in ascesa è quello della polizia locale, mentre
risultano leggermente in calo quelli di Carabinieri e Polizia. Diffusi dall’Asaps
anche i dati sulla distribuzione geografica delle aggressioni: nel corso del
2014, gli episodi avvenuti al Nord sono stati 970 (42,8% del totale), quelli al
Centro 556 (24,5%) mentre le aggressioni registrate al Sud sono state 740
(32,7%).
A compiere le aggressioni, secondo
i dati dell’osservatorio, sempre più stranieri, con 947 casi nel solo 2014, per
il 41,8% del totale: l’anno precedente erano stati 897, pari al 39,2% del
totale, mentre nel 2012 si era toccata la punta record di 1.005 attacchi (43,9%).
Tra tutti i casi registrati dall’Asaps, in un episodio su tre (743, il 32,8%
del totale), gli aggressori avevano assunto alcol o droghe (in 231 casi sola
assunzione di droghe), confermando la stabilità del fenomeno rispetto al 2013,
nel quale si erano registrati 746 casi, di cui 219 legati a sostanze
stupefacenti.

Si tratta, spiega il presidente
dell’Asaps,
 Giordano Biserni, di un fenomeno
caratterizzato dalla “totale indifferenza dell’o pinione pubblica e della
stessa politica”. Una posizione pericolosa e ingenua, prosegue: “Gli
argini di contenimento della violenza, costituiti dalle forze di polizia sono
sempre più deboli e corrosi. Del dilagare della violenza contro le divise sulla
strada dovrebbero preoccuparsi per primi i cittadini, ancor più degli agenti e
dei carabinieri, perché dopo l’argine ci sono loro come destinatari e vittime
di una violenza sempre più tracotante e ormai di fatto impunita”,
conclude.
AdnKronos

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