Editoriale

DIFESA, COMELLINI (PDM): IL GENERALE GRAZIANO HA PAURA DEL MARESCIALLO MOSTI?

“Il Capo di stato maggiore della difesa in regime di proroga, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, ha così tanta paura del maresciallo Alessandro Mosti che al suo posto, lo scorso 1 febbraio, ha proclamato eletto alla carica di delegato della categoria “B” del Cocer, Sezione Esercito, un maresciallo che dal 15 giugno 2016 è in missione (con durata triennale) in Virginia (USA) e che, invece, per legge, doveva essere dichiarato decaduto da ogni incarico nella rappresentanza militare.”

E’ questa la riflessione che oggi poniamo all’attenzione della distrattissima Ministra della difesa Roberta Pinotti alla luce dell’atto firmato dallo stesso Graziano visto che l’articolo 883, comma 3, del d.P.R. 15 marzo 2010, n. 90, è chiaro nello stabilire che “La permanenza all’estero, isolatamente o collettivamente, per un periodo superiore a sei mesi determina la cessazione del mandato dei delegati eletti negli organismi di rappresentanza in Italia.”.

Nel 2012 il maresciallo Alessandro Mosti, anch’egli delegato della rappresentanza militare, aveva rilevato delle gravi irregolarità nelle operazioni di voto per l’elezione dei membri del Cocer che poi, nel gennaio del 2016, sono state confermate anche dal Consiglio di Stato. Per la sua voglia di giustizia il maresciallo Mosti è stato sottoposto a tre procedimenti disciplinari e, infine, ad indagini dalla Procura militare.

Mentre attendiamo una risposta dalla Ministra, oggi stesso, tramite l’avvocato Giorgio Carta, mi premurerò di trasmettere l’atto firmato dal generale Claudio Graziano alle Procure competenti, Militare e Ordinaria, ad integrazione della denuncia che ho già deposistato lo scorso 27 febbraio 2016 affinché sia accertata la liceità dell’atto di nomina o se, diversamente, siano stati commessi dei reati penalmente perseguibili.

Luca Marco Comellini

Segretariodel Partito per la tutela dei Diritti dei militari e delle forze di polizia (PDM)

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