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CORPO FORESTALE DELLO STATO: IL COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI ILLUSTRA TEMPI E MODALITÀ DELL’ACCORPAMENTO

(di Paolo Padoin per Firenze Post) – L’inglobamento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri ha già provocato proteste dei sindacati interessati e minacce di ricorsi, ma andrà sicuramente avanti. Oggi le principali novità sono state illustrate in una conferenza stampa, al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri a Roma, dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, dal comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e dal capo della Forestale Cesare Patrone.

CARABINIERI – Ovvia la soddisfazione del Comando generale dell’Arma che, con questa acquisizione, vede potenziati organici e competenze, una vittoria rispetto ai tradizionali rivali della Polizia di Stato. Tanto che il Capo della Polizia Franco Gabrielli si era pronunciato contro l’accorpamento, inascoltato dal premier Renzi, che già fin da quand’era Sindaco aveva manifestato, sia pur in modo non ufficiale, una certa simpatia per l’Arma.

DEL SETTE – Del Sette ha comunque affermato che “nell’arco dei prossimi tre mesi, dall’entrata in vigore del dlgs, si concluderà tutto l’iter per iniziare la nuova attività dall’1 gennaio 2017”, aggiungendo che “questa decisione è un attestato di fiducia all’Arma da parte del governo e del Parlamento, al quale vogliamo ricambiare con il massimo dell’impegno in sintonia assoluta con i ministeri coinvolti e il Corpo Forestale. Dal passaggio all’Arma per il personale non deriverà nessun tipo di penalizzazione e anzi le strutture dei carabinieri sono in grado di assicurare sostegno e assistenza più di ora.” La riorganizzazione prevede poi il trasferimento di circa 750 agenti ex Forestale ad altre forze di polizia o amministrazioni e, in particolare, il Reparto anti incendi confluirà nei Vigili del fuoco.Con la riorganizzazione del Corpo forestale verranno efficientati i costi di gestione e si potranno generare risparmi già quantificati in 100 milioni di euro in tre anni”.

SPECIALIZZAZIONE – Nel nuovo Comando verrà assicurata la specializzazione attraverso l’impiego del personale della Forestale e anche i nuovi immessi verranno specificamente formati, così da garantire un alto livello professionale nelle materie agroambientali. Verrà potenziato il livello di presidio del territorio attraverso il rafforzamento dell’attuale assetto con la cooperazione della capillare rete di strutture dell’Arma, delle sue capacità investigative e delle sue proiezioni internazionali per le attività preventive e repressive.

PERSONALE – Il decreto legislativo che norma il passaggio della Forestale nell’Arma dei Carabinieri prevede, tra l’altro, che il personale che transiterà nelle altre forze di polizia (Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Vigili del Fuoco) o negli uffici del Ministero venga individuato da Patrone entro 60 giorni dalla firma del decreto “secondo criteri precisi” e tramite “un provvedimento solo ricognitivo”. Nei 20 giorni successivi a questo provvedimento, ogni agente della Forestale potrà fare domanda per il passaggio in un’altra amministrazione statale (che sarannno individuate con un apposito provvedimento dal Ministero della Funzione Pubblica). Nel caso in cui la domanda non venisse accolta, si potrà decidere a quel punto di entrare nei carabinieri oppure finire in mobilità.

RUOLO FORESTALE – Per chi confluirà nei carabinieri è previsto un “ruolo forestale”, cioè i funzionari e dirigenti verranno immessi come ufficiali, gli ispettori come ispettori, i sovrintendenti come brigadieri. Si conserveranno tutte le scadenze, gli scatti di carriera, l’incarico, le sedi dove sono già impegnati e l’anzianità per la pensione. Questa l’assicurazione che il Comandante Generale dell’Arma ha voluto trasmettere ai suoi prossimi dipendenti, di cui conosce benissimo le perplessità derivanti da quest’operazione, soprattutto per il fatto della pratica militarizzazione di un corpo civile, sulla quale non è stata spesa una sola parola.

SCUOLE – Le scuole di formazione saranno tutte conservate sotto la Scuola di Cittaducale e confluiranno nell’organizzazione addestrativa dei carabinieri. Il servizio aereo/elicotteri della Forestale sarà suddiviso tra i vigili del fuoco (mezzi e personale che si occupano di operazioni anti incendio) e il servizio aereo dell’Arma.

SAPAF – Ma il sindacato dei forestali Sapaf non ci sta. “Le cifre fornite oggi non sono vere – dice il segretario generale Marco Moroni – non ci saranno risparmi ma aumenteranno i costi per l”erario”. Far transitare in “una forza di polizia ad ordinamento militare è la peggiore decisione che potesse essere presa per accorpare il Corpo forestale. Le professionalità dei forestali verranno disperse e in materia di prevenzione dei reati ambientali sarà persa qualsiasi peculiarità”. “Se ci faranno diventare militari – avverte – lotteremo per sindacalizzare e smilitarizzare l”Arma. La sfida è solo all”inizio”.

Per ora tutti, tranne i sindacati, parlano di aspetti positivi della riforma, ma crediamo che, strada facendo, verranno fuori anche molte problematiche di non facile soluzione. Ma Renzi ha voluto così.

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