Difesa

CAPO DI STATO MAGGIORE DIFESA: “RINGIOVANIMENTO FORZE ARMATE NEL RISPETTO DI CHI E’ IN SERVIZIO”

«E’ evidente come sia avvenuto un processo di invecchiamento dovuto ad un reclutamento accelerato dei primi anni duemila, al fine di soddisfare richieste internazionali, ma è in corso ora un piano di ringiovanimento. Chi lascerà la forza armata verrà incanalato verso altre organizzazioni». Così il capo il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano.

In merito al disegno di legge delega previsto dal Libro Bianco che il Governo ha approvato nei giorni scorsi. Un piano volto ad abbassare sia l’età del personale, sia le spese eccessive. Infatti nel nostro paese l’età media dei militari è di 38 anni contro i 25-30 del resto d’Europa e ai 26, ad esempio, degli Stati Uniti. Inoltre l’82% del personale è a tempo indeterminato ed il disegno legge prevede di portare la soglia al 60 per cento con un 40 per cento che sarà accompagnato negli anni a lavori diversi, al fine di ridurre ulteriormente l’età dei soldati.

Nel confermare dunque ‘l’invecchiamento’ delle nostre forze armate, il generale spiega: «Il libro bianco per la difesa della sicurezza internazionale promosso dal ministro Pinotti vuol rendere coerente tutte le trasformazioni e i disegni che ci sono stati negli anni, che qualche volta hanno mancato di spirito di continuità».

«Questo — continua — per dare un senso globale alla sicurezza, alla politica di investimento del personale nel lungo periodo e per consentire alle forze armate di raggiungere una stabilità, una sensibilità sufficiente al fine di essere pronto ad affrontare le sfide.  Nel rispetto del nostro personale che sta agendo e ha agito in modo magnifico e ha dato orgoglio al Paese quello previsto è un processo di ringiovanimento che durerà nel tempo col massimo rispetto appunto del personale in servizio e di quello che ha fatto e nell’interesse degli uomini che devono avere nel tempo la capacità di servire. Quindi per il personale che man mano progredirà in età vi sarà la possibilità del reimpiego in altre istituzioni e organizzazioni per tutelarlo al meglio e perché il sistema di sicurezza delle forze armate che passa nelle forze di polizia, poiché ha dato ottimi risultati, possa essere esteso ad altre amministrazioni dello Stato».

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