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BLOCCO STIPENDI:NIENTE ARRETRATI, NIENTE CLASSI E SCATTI, NIENTE MONTANTE PENSIONISTICO

Qualche
settimana fa abbiamo pubblicato un articolo inerente maturazione di classi e
scatti. Ricollegandoci a tale contributo di pensiero inviatoci da un nostro
lettore, vogliamo sottolineare un’importante considerazione, ormai passata in
cavalleria.
La
Corte Costituzionale nel luglio scorso si è pronunciata sul blocco degli
stipendi del pubblico impiego
ritenendolo incostituzionale
. Al contrario di quanto però avvenuto per i pensionati, questa sentenza non deve
considerarsi retroattiva, tradotto in soldoni: per forze armate e di polizia niente
arretrati (alti Ufficiali e Magistrati esclusi, a loro infatti non tocca
l’onore e l’onere di contribuire alla
soluzione della crisi economica
: alla faccia del governo di Sinistra!).
Il
fatto che la Corte Costituzionale
abbia chiuso il sipario sugli arretrati non significa che abbia giudicato
costituzionale il provvedimento di considerare non utili gli anni di blocco ai fini della maturazione di classi e
scatti
; la cosa però è passata come se la Corte Costituzionale avesse dato il suo placet. Si tratta invece di
un provvedimento che, oltre ad essere altamente incostituzionale,
costituisce un pericoloso precedente, assolutamente primo nel suo genere; come
se ci dicessero che non potremo più avere la pensione perché i nostri anni di
lavoro non sono più utili al conseguimento della pensione.

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Non
solo. E’ importante sottolineare come il blocco
stipendiale
abbia influito negativamente nell’arco della sua durata
pluriennale, sull’interno sistema
pensionistico
, ormai contributivo,
dei destinatari. Ogni euro non percepito
durante il blocco, corrisponde ad un minore incremento in termini pensionistici.

Ebbene, ad oggi, il montante pensionistico congelato e non accantonato durante
gli anni di blocco non è stato ancora riconosciuto. 

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