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APPROVATA PROROGA DI: MISSIONI, RIORDINO DEI RUOLI E STELLETTE PER I FORESTALI. STOP RICAMBI F16 IN EGITTO

Sono davvero molte le novità riguardanti il Comparto Sicurezza e Difesa scaturite dalla seduta del 28 giugno 2016. Invero le più importanti “si leggono tra le righe” e, pertanto, suscitano non poche interpretazioni.

Partiamo dalla proroga alle missioni. Il provvedimento è strutturato secondo le consuete modalità, suddividendo le missioni in tre articoli sulla base della dislocazione continentale dei contingenti (Europa, Asia e Africa). La consistenza media annuale del personale impiegato è pari a circa 5.938 unità, con un incremento di circa 245 unità rispetto alla media registrata nell’ultimo trimestre dell’anno 2015, per un impegno di spesa nella difesa di circa 1,017 miliardi.

In particolare, è rafforzata la partecipazione alle attività della coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (da 750 a 978 unità), Inoltre, su richiesta della coalizione internazionale e d’intesa col Governo iracheno, l’Italia – come è noto – si è resa disponibile a garantire la protezione dell’area della grande diga di Mosul, opera strategica per tutta la regione, dove sta avviandosi il progetto per il suo consolidamento, per scongiurarne il crollo e i conseguenti immensi danni che questo provocherebbe. Oggi si procede all’effettivo invio di personale nel teatro operativo scaglionato nel tempo, per un totale di circa 500 unità entro il mese di ottobre 2016. Per l’Afghanistan, è confermato l’incremento del contingente medio impiegato nel teatro. Per l’operazione Mare sicuro è confermata la consistenza media del personale impiegato (753 unità). È prevista la proroga, fino al 31 dicembre 2016, dell’impiego di 1.500 unità di personale delle Forze armate per le esigenze di sicurezza connesse con lo svolgimento del Giubileo straordinario della misericordia e di quelle di altre aree del territorio nazionale, nonché l’incremento di ulteriori 750 unità (dal 9 maggio al 31 dicembre 2016) impiegate nei servizi di vigilanza nelle operazioni «Strade sicure» e «Terra dei fuochi». Infine, sono confermati tutti i teatri operativi contemplati nel precedente provvedimento in Europa, Asia e Africa.

Questo a grandi linee lo schema del decreto. Ora tra gli emendamenti presentati, uno in particolare, quello del relatore Vattuone (PD) è davvero interessante.

EMENDAMENTO VATTUONE

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

«1-bis All’articolo 8, comma 1, alinea, primo periodo, della legge 7 agosto 2015, n. 124, le parole: “dodici mesi” sono sostituite dalle seguenti: “diciotto mesi”.» Conseguentemente, al titolo del disegno di legge aggiungere, in fine, le seguenti parole: «. Proroga del termine per l’esercizio di delega legislativa».

La legge delega di cui si chiede la proroga sino a 18 mesi è quella relativa alla riorganizzazione dell’amministrazione pubblica, ovvero il famoso Decreto Madia, che all’art. 8 recita:

riordino  delle  funzioni  di  polizia   di   tutela dell’ambiente, del territorio e del mare,  nonche’  nel  campo  della sicurezza e dei controlli  nel  settore  agroalimentare,  conseguente alla riorganizzazione del Corpo forestale dello  Stato ed  eventuale assorbimento del medesimo in altra Forza di polizia, fatte  salve  le competenze del medesimo Corpo forestale in materia  di  lotta  attiva contro gli incendi boschivi e di spegnimento con  mezzi  aerei  degli stessi da attribuire al Corpo nazionale dei vigili del fuoco  con  le connesse risorse e ferme restando la garanzia degli  attuali  livelli di  presidio  dell’ambiente,  del  territorio  e  del  mare  e  della sicurezza agroalimentare e  la  salvaguardia  delle  professionalita’ esistenti, delle specialita’ e  dell’unitarieta’  delle  funzioni  da attribuire, assicurando la necessaria corrispondenza tra le  funzioni trasferite  e  il  transito  del  relativo   personale;   conseguenti modificazioni agli ordinamenti del personale delle Forze  di  polizia di cui all’articolo 16  della  legge  1º  aprile  1981,  n.  121,  in aderenza  al  nuovo  assetto  funzionale   e   organizzativo,   anche attraverso:  1)  la  revisione  della  disciplina   in   materia   di reclutamento, di stato  giuridico  e  di  progressione  in  carriera, tenendo conto del merito e delle professionalita’, nell’ottica  della semplificazione  delle  relative  procedure,  prevedendo  l’eventuale unificazione, soppressione  ovvero  istituzione  di  ruoli,  gradi  e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni  organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in  ragione delle esigenze di funzionalita’.”

Il decreto che per circa un anno ha, da un lato, stimolato le aspettative del personale del Comparto Sicurezza e Difesa sul riordino delle carriere e dall’altro previsto il discusso accorpamento del Corpo Forestale dello Stato con L’arma dei Carabinieri, dal cui risparmio di spesa deriverebbe, in parte, il finanziamento necessario per il riordino dei ruoli. Evidentemente un gettito non proprio cospicuo visto che sull’argomento sono intervenUTI la gran parte dei CoCeR e delle sigle sindacali chiedendo di reperire ulteriori risorse.

Insomma un anno di lavoro tra bozze e progetti ed aspettative, un contratto slittato di un anno ed ora un nuovo rinvio per l’agognato riordino, che per qualche mese, non ha fatto pensare al rinnovo contrattuale. Per la Forestale forse uno spiraglio di luce per meglio comprendere le sorti effettive del Corpo. Alcune sigle sindacali hanno indetto una manifestazione per il giorno 5 luglio.

Contrastanti, infine, i pareri sulla fornitura di ricambi per gli F-16.

La proposta di modifica, definita dallo stesso relatore Gian Carlo Sangalli come “un segnale” del Parlamento, un modo per “continuare a tenere sotto pressione l’opinione pubblica e anche l’Egitto sulla vicenda Regeni”, non vuole essere tuttavia un atto ostile al governo egiziano. Il dibattito in Aula tuttavia è stato vivacissimo e forti sono state le proteste di gran parte dei gruppi di centrodestra tra chi ritiene giusta tale operazione, sottolineando la presenza di uno stato vacillante e non ancora strutturato che potrebbe utilizzare in modo del tutto anomalo e fuorviante gli armamenti forniti dall’Italia e chi come il sen. Alicata (Forza Italia) secondo il quale “Non giova far passare emendamenti che tendono ad esacerbare il clima, pur comprendendo il gesto simbolico dei proponenti nella richiesta di sospendere la consegna dei pezzi di ricambio degli aerei F-16, indebolendo in tal modo un Paese in lotta con il terrorismo”.

 

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