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APERTURA PORTE, SE NON È EMERGENZA VIGILI DEL FUOCO PRESENTANO IL CONTO: 400 EURO A INTERVENTO

Sono
dalle cinque alle sei al giorno, di media, le telefonate che arrivano al
centralino dei vigili del fuoco del comando provinciale di
Padova per la richiesta di apertura di porte, rimaste incautamente
chiuse alle spalle dei padovani per i più svariati motivi.

Troppe, è stato
questo il ragionamento alla base – in particolare quelle non legate ad
un’emergenza – che ha portato, da alcuni mesi, all’applicazione del regolamento
– già in vigore – che prevede che in casi non di soccorso urgente il
richiedente debba corrispondere un importo tra i 300 e i 400 euro
per l’intervento.
SI PAGA. In tempi di personale
sottodimensionato e tagli alla spesa, il nuovo comandante provinciale Mauro
Luongo spiega che, per far quadrare i conti, non c’era alternativa:
“Stiamo solo applicando un regolamento già esistente per limitare e
disincentivare chi fa un uso improprio di un servizio pubblico”. Per un
intervento in sicurezza, è infatti necessario mobilitare la dotazione base,
composta da un’intera squadra formata da cinque persone con un mezzo. Un
importante dispiego di risorse.
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NON SI PAGA. Al momento della richiesta di
intervento, è lo stesso operatore al centralino che, nel rispondere alla
telefonata, se in presenza di un caso non emergenziale, fa presente al
cittadino che il servizio è a pagamento. Il “conto” si salda tramite
bollettino. L’apertura di porte o finestre rimane però un servizio
completamente gratuito nelle situazioni di pericolo per la popolazione, ovvero
nel caso una persona si sia chiusa fuori lasciando all’interno una pentola sul
fuoco, piuttosto che di una mamma rimasta all’esterno col figlio piccolo dentro
casa o di un anziano che ha bisogno di prendere dei medicinali e non riesce più
a rientrare.

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